Il Covid–19 ci ha aperto una finestra sul futuro e ci ha fatto dare un’occhiata su come sarà il mondo del lavoro “domani”. Una “digital trasformation” che sta conducendo le aziende a tenere conto di due aspetti: 1) le risorse umane; 2) le risorse virtuali, che rappresentano i due terminali su cui convergeranno i sistemi di produzione industriale. Gli esperti e gli analisti del mercato industriale hanno segnalato che tre sono i livelli di ripartizione nell’epoca dell’industria 4.0:
- SMART PRODUCTION interazione tra tutti gli asset della produzione e le nuove tecnologie, favorendo in tal modo la collaborazione tra uomini, macchine e sistemi.
- SMART SERVICES gestione di nuova generazione delle infrastrutture informatiche e tecniche, pensate per aiutare, controllare e presidiare i sistemi, sfruttando logiche di massima integrazione tra tutti gli attori, clienti inclusi.
- SMART ENERGY nuovi sistemi di alimentazione energetica che pone particolare attenzione al monitoraggio dei consumi. Il risultato è: strutture più performanti, economiche ed ecologiche.
Quella del 4.0 è un’epoca che annuncia profondi cambiamenti e
come ogni trasformazione, porta con sé domande e dubbi. Una fra tutte: la
macchina sostituirà il lavoro dell’uomo? Nessuno ad oggi lo sa, ma possiamo
affermare che proprio per l’alta interconnessione e dialogo tra le macchine, si
potranno avere dei benefici immediati sul lavoro, aderendo a quello che viene
definito il criterio di “minimo danno. L’ ottimizzazione dei processi
produttivi, con il potenziamento contestuale del benessere e della sicurezza
dei lavoratori e delle lavoratrici sono temi di notevole rilevanza, perché dal
bilanciamento tra regole, restrizioni e politiche di sviluppo, lo scopo dovrebbe
essere quello di creare una società che è in grado di bilanciare i progressi
economici e risolvere i problemi sociali attraverso un elevato grado di
integrazione tra cyberspazio e spazio fisico.
Un’idea visionaria che dovrebbe catapultarci nel 5.0 ad avere
superato le barriere di età, genere, lingua e geografiche, grazie all’utilizzo
intelligente e responsabile delle nuove tecnologie. Oltre, pertanto, a
migliorare i processi produttivi, i prodotti ed i nuovi modelli di business, si
punta al miglioramento delle condizioni della vita con relativa soluzione dei
problemi sociali.
Cambiamenti epocali che prevedono la messa in campo di
competenze nuove, di innovazione e di creatività.
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